Visto che ci occupiamo di bambini a partire dai 4 mesi, siamo molto attenti alla loro alimentazione e alle esigenze dei più piccoli,
le sfide che si presentano allo svezzamento sono molteplici.
Ad esempio:
– La progressiva inclusione di tutti gli alimenti nella dieta;
– La somministrazione degli alimenti in forma solida;
– L’adattamento alla frequenza dei pasti dell’adulto;
– L’acquisizione, da parte del bambino, di una maggior capacità di autoregolazione tra il grado di fame e il senso di sazietà.
Alcuni comportamenti in questa fase di transizione sono comuni, ad esempio il rifiuto di un alimento prima gradito o il disinteresse nei confronti dei pasti sono solo alcuni degli atteggiamenti che possono creare nei genitori grande ansia e preoccupazione. Questi comportamenti tuttavia sono manifestazioni normali dello sviluppo e generalmente il bambino supera brillantemente queste problematiche.
CONSIGLI PRATICI
Prendendo alcune precauzioni è possibile avviarli verso un rapporto sano con il cibo: rispettare l’orario dei pasti, far stare i bambini seduti a tavola, evitare di far mangiare i bambini davanti alla TV o durante il gioco, limitare l’assunzione di zucchero (per evitare il rischio delle carie dentali e un eccesso di calorie totali), evitare gli alimenti ad alta densità calorica (specie fuori pasto), evitare l’uso improprio del cibo come premio e/o consolazione.
È necessario incoraggiare i bambini ad assaggiare i cibi non graditi, presentandoli in maniera gradevole alla vista, e abituare il bambino a masticare, riducendo gradualmente la presenza dei cibi semi-solidi nella dieta.
Adottare un’alimentazione variata e bilanciata che alterni quotidianamente tutti i principi nutritivi in quantità adeguate. Questo servirà ad evitare le carenze.
È molto importante dare la giusta quantità di alimenti che contengano minerali importanti per la crescita: il ferro, lo zinco e il calcio.
La migliore fonte di ferro si trova nella carne. Seguono il latte formulato arricchito di ferro e i cereali arricchiti di ferro.
Per quanto riguarda lo zinco, le quantità maggiori si trovano nella carne, nell’avena, nella farina di grano, nel tuorlo d’uovo e nei formaggi stagionati.
Il calcio è abbondante nel latte e nei latticini.
Il cibo può essere distribuito in cinque momenti della giornata, con alimenti di stagione il più possibile freschi (più salutari perché privi di conservanti e additivi), modalità di cottura semplici (che non esigano troppi grassi) e soltanto acqua per dissetare.
FABBISOGNO ENERGETICO GIORNALIERO (tratta dagli studi della dott.ssa Antonella Diamanti)
Queste le indicazioni di valori intermedi di fabbisogno energetico per bambini, nei due sessi, per classe di età (L.A.R.N.).
ETÀ (anni) |
MASCHI (Kcal/giorno) |
FEMMINE (Kcal/giorno) |
---|---|---|
1 |
870 |
790 |
1,5 |
870-1130 |
790-1050 |
2 |
1130 |
1050 |
2,5 |
1130-1390 |
1050-1280 |
3 |
1390 |
1280 |
I valori sono puramente indicativi, bisogna tenere conto del peso reale o desiderabile e del profilo di attività del bambino.
LA PRIMA COLAZIONE
La prima colazione deve coprire il 15-20% dell’apporto calorico giornaliero.
Dopo l’anno di vita i bambini possono assumere il latte vaccino accompagnato da qualche biscotto “linea bambini”(biscotti secchi o fette biscottate).
LO SPUNTINO E LA MERENDA
Lo spuntino di metà mattina copre circa il 5-10% dell’apporto calorico giornaliero.
È il momento migliore per i più piccoli per consumare frutta fresca o omogeneizzata.
Per la merenda del pomeriggio è indicata ancora la somministrazione di:
– Latte;
– Frullati di frutta con latte;
– Yogurt.
IL PRANZO E LA CENA
Costituiscono il 40-30% di apporto calorico giornaliero.
Il primo piatto sarà previsto tutti i giorni a pranzo e a cena alternando piatti asciutti con piatti in brodo o con passato di verdura. La pastina, via via di formato sempre più simile a quello dell’adulto, sostituirà gradualmente creme e semolini.
Si comincerà a separare il primo piatto dal secondo con l’assunzione dei diversi alimenti proteici, inizialmente omogeneizzati o tritati e poi a pezzetti, nel seguente modo:
– Carne (4 volte);
– Legumi (2 volte);
– Prosciutto crudo o cotto senza grasso (1 volta);
– Pesce (2 volte);
– Formaggio (3 volte);
– Uovo (2 volte).
Le verdure vanno proposte sia a pranzo che a cena, inizialmente passate od omogeneizzate, e gradualmente inserite nella dieta cotte o crude (in forma solida).
La frutta è necessaria tutti i giorni dopo i pasti o negli spuntini solo inizialmente omogeneizzata o sotto forma di succhi e nettari (senza zuccheri aggiunti!), poi preferibilmente fresca e a pezzi.
FONTE DELLE INFORMAZIONI:
Dott.ssa Antonella Diamanti
in collaborazione con:
Bambino Gesù Istituto per la Salute
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